In un mondo che cambia rapidamente, fatto di crisi climatiche, emergenze ambientali e trasformazioni urbane sempre più complesse, l’ingegnere non è più (solo) il tecnico che risolve problemi. È diventato qualcosa di più. Una figura di riferimento. Un interprete del territorio. Un ponte tra la scienza e la comunità.
È da questa consapevolezza che nasce ID&A ingegneria, il mio studio professionale dedicato all’ingegneria idraulica, ambientale e forense. Un luogo di idee, prima ancora che di progetti. Un laboratorio per un’ingegneria sostenibile, capace di ascoltare, dialogare e orientare.
Credo in un’ingegneria che non resta chiusa nei laboratori o nei faldoni delle perizie. Credo in un’ingegneria aperta, comunicativa, coinvolta, capace di scendere in campo con la comunità. Una figura “pop”, nel senso più autentico e alto del termine: vicina alle persone, riconoscibile, propositiva, presente.
Da anni mi dedico con passione alla divulgazione tecnica e ambientale, promuovendo le buone pratiche di sostenibilità attraverso i social, i media, la partecipazione a trasmissioni televisive, interviste, conferenze. Ma soprattutto, mettendo al centro il territorio e chi lo vive ogni giorno.
Una delle esperienze più significative è stata la promozione e la diffusione dei Contratti di Fiume, percorsi partecipativi in cui cittadini, amministrazioni, associazioni e imprese si incontrano per immaginare insieme il futuro dei nostri corsi d’acqua. Sono processi veri di democrazia ambientale, in cui la tecnica incontra il consenso, e le soluzioni nascono dal confronto.
Non è un lavoro facile, ma è il più bello che potessi immaginare. Ogni progetto, ogni perizia, ogni sopralluogo è anche un atto di cura verso il territorio.
E forse oggi, più che mai, c’è bisogno di ingegneri che sappiano parlare alla gente, che sappiano stare nei processi decisionali e nel dibattito culturale, senza mai perdere il rigore scientifico e l’umiltà dell’ascolto.
L’ingegnere non è solo colui che calcola. È anche colui che costruisce visioni. E che ogni tanto, come in un’opera di Andy Warhol, può diventare una figura pop. Con una cassetta degli attrezzi in una mano e una mappa di valori nell’altra.
