L’Unione Europea ha introdotto una nuova regolamentazione con la Direttiva (UE) 2024/3019, che ridefinisce la gestione delle acque reflue urbane con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento e migliorare la sostenibilità ambientale. Un aspetto di particolare rilevanza è il trattamento delle acque meteoriche di dilavamento, che fino ad oggi hanno ricevuto meno attenzione ma che rappresentano una fonte significativa di contaminazione urbana.
Cosa prevede la nuova Direttiva?
La Direttiva stabilisce nuove norme per la raccolta, il trattamento e lo scarico delle acque reflue urbane, introducendo standard più rigorosi e un approccio basato sul principio One Health, che riconosce l’interconnessione tra salute umana, salute animale e salute dell’ecosistema.
Le principali novità includono:
- Obbligo di raccolta e trattamento per tutti gli agglomerati con oltre 1.000 abitanti (in precedenza il limite era 2.000 abitanti);
- Trattamento avanzato degli scarichi per rimuovere microinquinanti come azoto, fosforo e residui farmaceutici;
- Neutralità energetica per gli impianti di trattamento delle acque reflue urbane entro il 2045;
- Gestione delle acque meteoriche di dilavamento, con nuove prescrizioni per limitare l’inquinamento dovuto al deflusso urbano.
Acque meteoriche di dilavamento: perché sono importanti?
Le acque meteoriche di dilavamento derivano dalla pioggia che scorre su superfici urbane impermeabili come strade, marciapiedi e tetti, raccogliendo contaminanti come oli, metalli pesanti, microplastiche e residui chimici. Se non gestite correttamente, possono confluire nei sistemi fognari e nei corpi idrici senza adeguati trattamenti, contribuendo all’inquinamento di fiumi, laghi e falde acquifere.
Le nuove prescrizioni per la gestione delle acque di dilavamento
Secondo la Direttiva 2024/3019, gli Stati membri dovranno: ✔️ Implementare Piani di gestione delle acque urbane per i grandi agglomerati urbani (entro il 2033); ✔️ Adottare sistemi di trattamento specifico per le acque meteoriche di dilavamento in aree critiche ad alto rischio di inquinamento; ✔️ Monitorare i contaminanti presenti nel deflusso urbano per garantire il rispetto degli standard ambientali; ✔️ Promuovere soluzioni basate sulla natura, come vasche di laminazione, zone umide artificiali e pavimentazioni drenanti, per ridurre l’impatto dell’acqua piovana sulle infrastrutture fognarie.
Un passo avanti per la tutela ambientale
L’adozione della Direttiva 2024/3019 segna un’importante evoluzione nella normativa europea sulle acque reflue urbane. Il riconoscimento dell’importanza delle acque meteoriche di dilavamento e l’introduzione di misure specifiche per il loro trattamento rappresentano una svolta nella gestione sostenibile delle risorse idriche.
L’attuazione delle nuove disposizioni richiederà investimenti significativi, ma i benefici in termini di qualità ambientale, riduzione dell’inquinamento e protezione delle risorse idriche giustificano pienamente questo impegno.
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