Il Piano delle Acque è uno strumento strategico innovativo, ideato in Veneto, per la prevenzione del pericolo di allagamento in ambito urbano.
Nasce dall’esigenza di affrontare le criticità legate al cambiamento climatico, all’urbanizzazione e alla gestione non coordinata delle reti idrauliche minori e minute all’interno delle aree urbanizzate.
Questo approccio si distingue per la propria capacità di mappare e analizzare il sistema idraulico di un territorio, individuando le vulnerabilità e proponendo soluzioni sostenibili.
Il Piano si articola in sei fasi chiave: dalla raccolta dati e analisi del territorio, alla definizione di linee guida sostenibili, fino alla progettazione e realizzazione degli interventi, con un focus sull’individuazione e ottimizzazione dei costi.
Tra gli strumenti adottati figurano modelli idraulici avanzati, sistemi GIS e la pianificazione di bacini di laminazione, reti verdi e drenaggi urbani sostenibili.
Ogni intervento è finalizzato a garantire un equilibrio tra sviluppo urbano e tutela ambientale, migliorando la resilienza del territorio.
Non ancora diffuso nelle altre Regioni italiane, il Piano delle Acque rappresenta un modello replicabile a livello nazionale. La sua metodologia rigorosa e interdisciplinare si presta a essere adattata a contesti diversi, promuovendo una cultura di prevenzione e gestione sostenibile delle acque. Un’opportunità unica per ridurre i fenomeni di allagamento in ambito urbano, migliorare la vivibilità e valorizzare il territorio in ottica futura.
L’ing. Brainstorm di ID&A ingegneria illustrerà icasticamente le sei fasi, nelle quali si articola il Piano delle Acque.
Fase 1 Ricognizione: analisi dettagliata della rete idraulica
La prima fase del Piano delle Acque prevede una mappatura completa della rete idraulica esistente. Questo passaggio cruciale comprende l’analisi dei sistemi di drenaggio, delle condotte, dei bacini di raccolta e delle aree soggette a rischi di esondazione. L’obiettivo è raccogliere dati accurati su ogni componente, per ottenere una visione chiara e dettagliata delle condizioni attuali della rete. La ricognizione permette anche di evidenziare eventuali inefficienze o punti critici da affrontare nelle fasi successive.
Fase 2 Individuazione delle criticità: mappatura delle occlusioni e dei punti di allagamento
La seconda fase è dedicata all’individuazione delle principali criticità che affliggono la rete idraulica. Grazie all’uso di tecnologie avanzate, come sistemi GIS e sensori, vengono mappate le occlusioni, i tombinamenti, le aree a rischio di ostruzione e i punti più vulnerabili agli allagamenti. Ogni criticità viene analizzata e georeferenziata, permettendo di definire interventi mirati e tempestivi, per ridurre al minimo i rischi e migliorare la funzionalità della rete.
Fase 3 Individuazione delle Competenze: Definizione delle Responsabilità nella Gestione del Corpo Idrico
La terza fase è essenziale per il buon esito del Piano delle Acque: la definizione delle competenze. In questa fase, vengono individuati i soggetti responsabili della gestione e manutenzione del corpo idrico, come enti locali, aziende municipalizzate e autorità competenti. È fondamentale che ogni attore abbia una chiara comprensione dei propri compiti e delle proprie responsabilità. Solo così si può garantire una gestione ottimale delle risorse idriche e una risposta tempestiva alle emergenze.
Fase 4: Linee guida: Soluzioni sostenibili per il futuro
In questa fase si definiscono le linee guida per gli interventi necessari a risolvere le criticità individuate. Ogni azione viene progettata con un approccio sostenibile e innovativo, puntando a soluzioni che riducano al minimo l’impatto ambientale e garantiscano una gestione efficiente delle risorse idriche.
Le linee guida includono:
- L’utilizzo di materiali e tecnologie eco-compatibili;
- L’implementazione di infrastrutture verdi, come bacini di laminazione e reti di drenaggio naturale;
- La pianificazione di interventi preventivi per ridurre i rischi di allagamento e salvaguardare il territorio.
Questa fase è il cuore della progettazione strategica, in cui si disegnano le basi per una rete idraulica resiliente e moderna.
Fase 5: Piano degli interventi: Dal progetto all’azione
Piano degli interventi: Dal progetto all’azione
Il Piano delle Acque si concretizza attraverso un piano di interventi articolato e chiaro:
🔹 Pianificazione e progettazione.
🔹 Avvio dei cantieri.
🔹 Monitoraggio e completamento.
Una volta definite le soluzioni, il Piano degli Interventi traduce le linee guida in un piano operativo dettagliato. Questa fase comprende:
- La pianificazione degli interventi prioritari, suddivisi in fasi di progettazione, esecuzione e monitoraggio;
- La creazione di una tabella di marcia con tempistiche, risorse e budget assegnati;
- Il coordinamento tra gli attori coinvolti per garantire un’efficace esecuzione dei lavori.
Ogni intervento è monitorato e valutato per garantire la massima efficacia e il rispetto degli obiettivi prefissati. È qui che la visione strategica prende forma concreta, con azioni mirate a risolvere i problemi idraulici del territorio.
Fase 6: Individuazione dei costi: Investire per prevenire
Investire nella prevenzione è la chiave per ridurre i costi futuri legati ai danni causati da eventi estremi. In questa fase vengono calcolati i costi degli interventi e si individuano le fonti di finanziamento.
Gli elementi principali della fase 6 includono:
- La stima economica dettagliata per ogni intervento pianificato;
- L’identificazione di finanziamenti pubblici e privati, con un focus su bandi europei e nazionali;
- La promozione del concetto di “investire oggi per risparmiare domani”, sensibilizzando enti pubblici e comunità locali sull’importanza di interventi preventivi.
Questa fase assicura una gestione economica trasparente e sostenibile, fondamentale per garantire la realizzazione del Piano delle Acque.